Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Roma Paleocristiana- Santa Maria Maggiore

Immagine
La vacanza dell’Imperatore da Roma provoca un lento ma inesorabile decadimento del suo potere ed un conseguente accrescimento di quello del Papa che finirà col diventare il vero sovrano non solo della città ma di un sempre più largo numero di cristiani. Ciò porta ad una serie di interventi atti a rendere concreta tale ascesa del Papa e cioè la massiccia costruzione di chiese, non più nella periferia della città ma dentro le mura e a ridosso del Foro. Per volontà di papa Sisto III, 432 viene costruita sull’Esquilino, poco distante dal Colosseo, in uno spazio suburbano adibito alla costruzione di Villae, la Basilica di Santa Maria Maggiore, dedicata alla Vergine e in stretta relazione alle decisioni prese ai Concili di Efeso di Tessalonica riguardo alla natura della Madonna che, condannando le tesi eretiche del vescovo Nestorio, veniva dichiarata Theotokos (Madre di Dio) e Vergine prima, durante e dopo il parto. L’edificio appartiene al tipo ormai codificato delle basiliche a tre navate

Michelangelo - Giudizio Universale e Cappella Paolina

Immagine
Il Giudizio Universale della Cappella Sistina e la Cappella Paolina sono le ultime opere romane di Michelangelo. Nel Giudizio universale, che conclude l’avventura sistina, Michelangelo muta totalmente la struttura iconografica del tema. Seguendo la concezione neoplatonica del mondo, distrugge completamente l'idea del mondo diviso in due parti in contrasto tra loro (il mondo delle idee distinto dal mondo terreno), convinto com'è che attraverso la liberazione dalla materia l'uomo sia in grado di raggiungere, di intuire la verità, l'essenza delle cose, l'assoluto. Alla luce di questa concezione, Michelangelo pone al centro dell’enorme parete di fondo della Cappella Sistina un gigantesco Cristo giudice, che attraverso il braccio alzato dà il via ad un movimento rotatorio attorno alla sua figura, in base al quale alcune anime scendono e altre salgono, in un continuum che, per la prima volta elude la usuale netta demarcazione tra Mondo celeste ed Inferi

Michelangelo - Piazza del Campidoglio

Immagine
Grande intervento urbanistico a Roma, da parte di Michelangelo, che trasformerà in maniera decisiva il volto della città, è la sistemazione della Piazza del Campidoglio che, su richiesta del Papa Paolo III, avrebbe dovuto essere messa in relazione al Vaticano. L’operazione di Michelangelo vede il capovolgimento del Palazzo capitolino che, seguendo il tradizionale orientamento del Tabularium romano, sul quale si erge, era rivolto verso il foro, dando ovviamente le spalle alla città medievale e al Vaticano. Rispondendo alle esigenze del papa, Michelangelo “gira” completamente il palazzo, costruendo una nuova facciata rivolta verso la città cristiana e san Pietro, concretizzando una comunicazione diretta tra la Roma pagana con la Roma cristiana. Per sottolineare la direzionalità nuova e per regolarizzare uno spazio altrimenti irregolare, l’Artista sistema la piazza antistante la nuova facciata, e raggiungibile attraverso una scalinata, realizzando una forma trapezoidale con i lati co

Michelangelo - Piazza del Campidoglio

Immagine
Grande intervento urbanistico a Roma, da parte di Michelangelo, che trasformerà in maniera decisiva il volto della città, è la sistemazione della Piazza del Campidoglio che, su richiesta del Papa Paolo III, avrebbe dovuto essere messa in relazione al Vaticano. L’operazione di Michelangelo vede il capovolgimento del Palazzo capitolino che, seguendo il tradizionale orientamento del Tabularium romano, sul quale si erge, era rivolto verso il foro, dando ovviamente le spalle alla città medievale e al Vaticano. Rispondendo alle esigenze del papa, Michelangelo “gira” completamente il palazzo, costruendo una nuova facciata rivolta verso la città cristiana e san Pietro, concretizzando una comunicazione diretta tra la Roma pagana con la Roma cristiana. Per sottolineare la direzionalità nuova e per regolarizzare uno spazio altrimenti irregolare, l’Artista sistema la piazza antistante la nuova facciata, e raggiungibile attraverso una scalinata, realizzando una forma trapezoidale co

Gianlorenzo Bernini - Sant'Andrea al Quirinale

Immagine
Tra le ultime opere del Bernini, a parte le grandi fontane, vi è la Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale La chiesa presenta una forma ellittica. Bernini costruisce due bracci concavi, che invadono lo spazio urbano. Al centro di questi due bracci pone un elemento convesso costituito da una specie di protiro, di portichetto, con due colonne, che sporge nello spazio ricavato dalla strada. Costruisce la chiesa in questo spazio che si sviluppa in linea orizzontale. Nella parte posteriore, diametralmente opposta all'ingresso, pone due colonne uguali a quelle del portichetto dell'ingresso, e tali colonne danno l'accesso ad un piccolo ambiente ad abside, che è illuminato da un tetto con finestre. A destra e a sinistra egli fa disporre otto cappelle, quattro da una parte e quattro dall'altra, e tra l'una e l'altra c'è il muro. La volta è nervata, cioè con venature che la dividono in spicchi, e dorata. Geometricamente la chiesa si dilata orizzontalment

Gianlorenzo Bernini - Piazza San Pietro

Immagine
L'altro intervento di Bernini, sempre volto a rivalutare la cupola, è l'intervento urbanistico più importante nella Roma moderna: lo sventramento del borgo per creare il sagrato, la piazza ed il colonnato. Anche in questo intervento c'è una doppia azione di Bernini: un'azione prettamente urbanistica e un'azione scenica, teatrale. Davanti alla facciata della basilica, si può notare il sagrato quadrangolare, per la precisione trapezoidale,, con i lati convergenti verso lo spettatore. Con questa intuizione geometrica, egli ribalta la prospettiva, così come aveva fatto Michelangelo al Campidoglio per avvicinare il Palazzo dei Conservatori alla città). Il suo intento è quello di eliminare otticamente una distanza (120m) tra l'ingresso e la cupola. Con una serie di lavori geometrici, di assi che convergono, ribalta la forma della cupola nella piazza antistante, la allarga, la divide in due parti, creando così la tipica immagine di ellisse con due fuoc

Gianlorenzo Bernini - Baldacchino di San Pietro

Immagine
Per comprendere bene l'opera architettonica del Bernini, è necessario ritornare alla fabbrica di San Pietro in Vaticano. Michelangelo aveva attuato una trasformazione assolutamente unica nel panorama della chiese cinquecentesche controriformate: aveva costruito una chiesa con una cupola enorme che si innalzava nel cielo di Roma e che copriva uno spazio a pianta centrale. Dunque la chiesa non era che il basamento della grande cupola. Nonostante la pianta centrale, Michelangelo cercò di dare direzionalità alla chiesa, in ottemperanza a quello che era il principio fondamentale della funzione salvifica della chiesa, per cui il percorso del fedele ha come mèta l'altare, il Cristo. Tuttavia, nella chiesa a pianta centrale, questo percorso non è lineare, ma è ambiguo. Per cui Michelangelo aveva tentato di ovviare a questo problema facendo tre absidi nei tre angoli del quadrato ruotante, e dell'altro angolo, smussato, aveva fatto l'ingresso. Ma restava purtuttavi

Gianlorenzo Bernini -Estasi di Santa Teresa

Immagine
Negli anni '45-'52, quando ormai Bernini è diventato l'artista più cercato e "corteggiato" dalla nobiltà romana, gli viene commissionata dalla famiglia Corsaro un'opera che si trova a Santa Maria della Vittoria: l'Estasi di Santa Teresa d'Avila. In quest'opera noi scorgiamo uno sconvolgimento dei canoni religiosi tradizionali. Bernini si trova di fronte al difficile compito di dover rappresentare lo stato spirituale interiore di Santa Teresa così come lei lo descrive nei suoi scritti.: uno stato interiore caratterizzato da sensazioni forti ed ambivalenti, insieme di orrore e di piacere, che coinvolgono tanto lo spirito quanto il corpo. Bernini rappresenta Santa Teresa in amplesso con Dio, colpita dal dardo del'Angelo, totalmente arresa alla potenza divina, col corpo come dissolto in un abbandono sensuale: il capo riverso all'indietro, con la bocca aperta languidamente.

Gianlorenzo Bernini - David

Immagine
David- Il David di Bernini si distanzia da quello di Michelangelo, anche se vi è una ripresa dell'ideale eroico che era proprio di Michelangelo. In quello di Michelangelo non vi è però azione: se azione c'è, è solo concentrata nella testa che si ingigantisce, nelle mani gigantesche, nei tendini tirati. Il David di Bernini è ripreso nell'atto in cui sta tirando la fionda. Si può dunque intravedere una tensione fisica, non intellettuale, ed è concentrato tanto da mordersi il labbro.Vi è inoltre uno sbilanciamento del corpo; mentre il David di Michelangelo ha una postura di tipo classico, quello di Bernini è tutto spostato e presenta un movimento di torsione ed una tensione muscolare tale da consentirci di percepire tutta la forza fisica che sprigiona , forza fisica, dunque, e non intellettuale. Si direbbe che nel David di Michelangelo cè energia potenziale, in quello di Bernini energia cinetica.

Gianlorenzo Bernini - Apollo e Dafne

Immagine
Apollo e Dafne: è il manifesto della scultura barocca.. Si trova nella Galleria Borghese di Roma. Vi si nota un impressionante virtuosismo che sembra trasformare il marmo in carne; pare quasi che il marmo diventi malleabile, piegandosi al tatto. Dafne è scolpita nell'atto di scappare inseguita da Apollo, il quale, per fermarla, la trasforma in un albero di alloro. Siamo davanti a due tipi di movimento: uno è movimento nello spazio (Dafne scappa ed Apollo la insegue), quindi mutamento di luogo; l'altro è mutamento di sostanza (Dafne, man mano che scappa, cambia la sua natura, si trasforma in albero), movimento, questo, più profondo e forte di quanto non sia il movimento nello spazio. Questa caratteristica rientra pienamente nel concetto di metamorfosi, di mutamento che è tipico della cultura barocca. L'opera, inoltre, non segue una diagonale (come Tiziano o Caravaggio), ma segue una curva, ed è sbilanciata dalla parte destra. Una scultura, questa, caratterizza

Michelangelo - La "fabrica" di San Pietro

Immagine
Mentre Michelangelo è impegnato anche a Firenze, a Roma fervono i lavori per la ricostruzione della Basilica di san Pietro che papa Giulio II aveva deciso di realizzare, distruggendo quella paleocristiana e affidando i lavori a Donato Bramante nel 1506. Il progetto di Bramante, partendo dagli studi che l’architetto urbinate conduceva con Leonardo sulle chiese a pianta centrale, proponeva una struttura a croce greca inscritta in un quadrato con i quattro bracci che si concludevano in altrettante absidi semicircolari all’interno ma quadrangolari all’esterno e con grande cupola centrale. L’invaso a croce principale si ripeteva quattro volte, in dimensioni proporzionalmente minori, nei quattro quadrati angolari che riproponevano anche cupole minori rispetto a quella centrale, mentre 4 campanili angolari chiudevano la struttura. Il progetto, innovativo oltremisura, proponeva per il massimo tempio della cristianità un superamento della comune Basilica a pianta

Michelangelo - Biblioteca Laurenziana

Immagine
Poco distante dalle Cappelle medicee, Michelangelo interviene per riorganizzare lo spazio della Biblioteca Laurenziana e, principalmente, del vestibolo di essa, di dimensioni e proporzioni complicatissime (molto alto e stretto, col piano di calpestio più in basso rispetto a quello della sala di lettura della Biblioteca). Per poter ovviare a questa serie di problemi, che rendevano percettibilmente inconsueto e sgraziato il vestibolo, Michelangelo interviene mettendo in crisi in maniera definitiva i valori artistici e architettonici classici e continuando quell’operazione di desemantizzazione che aveva iniziato nelle Cappelle e che lo aveva portato ad utilizzare le lesene come elementi che spingevano contro il muro e non soltanto come strutture portanti e reggenti la trabeazione. Nel vestibolo della Biblioteca tale processo raggiunge livelli altissimi poiché l’artista per ricomporre un’armonia volumetrica, evidentemente non percepibile, interviene interpretando le colonn

Michelangelo - Sacrestia Nuova di San Lorenzo

Immagine
A Firenze nel 1520 il nuovo Papa Leone X dà l'incarico a Michelangelo di decorare la Sacrestia Nuova di San Lorenzo, una struttura architettonica di forma cubica, simmetrica alla Sacrestia Vecchia, progettata nel 1420 ca da Brunelleschi. La chiesa di San Lorenzo è caratterizzata da una navata centrale, due navate laterali e sulle testate del transetto, due cappelle cubiche di 11,5 m per lato coperti da una cupola emisferica occupante un volume corrispondente alla metà della volumetria della cappella stessa. Nonostante la assoluta identità a livello volumetrico, le due cappelle sono mosse da una volontà totalmente differente: se per Brunelleschi è necessario evidenziare l'equilibrio olimpico e perfetto, per Michelangelo tutto è scontro, tutto è equilibrio precario, tutto è passione, tutto è nel momento di cedere e di esplodere, perché la forma deve combattere per uscire dalla materia e le forze devono urtare l'una con l'altra. Brunelleschi dà la possibili

Michelangelo - Mosè

Immagine
Appartenente al gruppo marmoreo studiato per la tomba di Giulio II (come i Prigioni), l'opera mostra tutto il concetto di furor michelangiolesco che si condensa nella sottolineatura dei sentimenti che agitano il soggetto. Il volto accigliato e volitivo assieme alla torsione del corpo concorrono alla creazione di una statua carica di vitalità tanto da portare l'artista a rivolgersi contro dicendo: "Perché non parli?"

Michelangelo - I Prigioni

Immagine
Diametralmente opposta è la concretizzazione delle idee neoplatoniche nei Prigioni. Forte anche di un soggetto che ha in sé la tendenza a liberarsi dallo stato di schiavitù in cui è costretto, Michelangelo, raggiunge una sintesi di una modernità assoluta tra forma in lotta per liberarsi dalla materia e la materia stessa. Seguendo l'intuizione che nel blocco di marmo fosse racchiusa la forma data e che compito dell'artista (scultore) fosse quella di liberarla, l'artista esplicita la lotta immane che la forma fa per manifestarsi allo spettatore e, parallelamente, chiarisce anche la necessità dello stesso schiavo di tornare alla condizione di libero. Tale lotta titanica dall'artista è risolta attraverso l'espediente del "non finito" dove è sottolineata proprio lo sforzo dello schiavo di liberarsi dalla materia che lo opprime (in senso lato, dalla condizione di schiavitù che lo limita). La grandezza del "non finito" michelangiolesco sta

Michelangelo - Tondo Doni

Immagine
Tondo Doni Il Tondo Doni è una delle prime opere pittoriche di Michelangelo e corrisponde all'unica tavola dipinta dall'artista. L'opera, nonostante l'altissima qualità cromatica non si distacca dalla prima qualità propria di Michelangelo, quella di essere prima di tutto uno scultore e poi pittore e architetto. La scena rappresentata nel Tondo, rispondendo alle richieste del committente Agnolo Doni, svolge il tema della Sacra Famiglia, unendo in un abbraccio continuo la Vergine in primo piano e san Giuseppe, attraverso il Bambino da quest'ultimo porto alla Madre. Fortemente estrapolato dal fondo attraverso una linea continua di contorno, il gruppo in primo piano appare distante da una serie di Ignudi che occupano il piano più arretrato, isolato rispetto ad esso da un muretto dal quale si affaccia un giovane Giovanni Battista. Data la mancanza di paesaggio, appare chiaro che il susseguirsi dei piani non indica una distanza spaziale quanto una temporale

Michelangelo - David

Immagine
David. La gigantesca statua nuda del David, era stata concepita per essere posta su un alto podio davanti a Palazzo Vecchio nella Piazza della Signoria di Firenze. L'opera chiarisce la posizione di Michelangelo davanti all'arte classica e la contemporanea affermazione delle proprie idee artistiche, riprendenti poetiche neoplatoniche. Sintetizzando il neoplatonismo nella lotta tra idea e azione, nel David Michelangelo sottolinea il valore del pensiero che è alla base dell'azione eroica del giovane (che ucciderà di lì a poco il gigante Golia), e lo risolve in una serie di incongruenze formali nella definizione della statua. Nonostante, infatti, ci si trovi di fronte ad una ripresa puntuale della statuaria greca di epoca policletea (nella torsione del busto e nelle proporzioni, nonché nella posizione definita dallo scultore greco nel "canone"), l'opera chiarisce la portata della critica fatta dall'artista alla riproposizione pedissequa di canoni

Michelangelo - La Pietà di San Pietro

Immagine
La Pietà. Nella Pietà di San Pietro Michelangelo elimina qualsiasi segno esteriore del Cristo malmenato e flagellato: sono presenti solo i segni delle piaghe e della ferita al costato che si propongono come "attributi" che permettono di far riconoscere il soggetto come Cristo. All'eliminazione dei segni della passione di Cristo fa da contraltare l'annullamento delle manifestazioni esteriori del dolore della Madonna e della differenza di età tra i due personaggi rappresentati. L'opera sviluppa la concezione neoplatonica del mondo attraverso la manifestazione di un corpo oramai divinizzato, ritornato ad essere come l'Adamo appena creato da Dio (che dipingerà nella Cappella Sistina), e su cui non può esserci alcuna traccia di passione, di dolore, di sofferenza. Partecipa a questa sorta di trasfigurazione anche la quasi ossessiva rifinitura del marmo, levigato fino a proporre un mutamento della sostanza stessa di esso che acquista una materialità e trasparenza qua

Michelangelo - La Battaglia dei Centauri

Immagine
Battaglia dei Centauri. In questo bassorilievo marmoreo è espresso in maniera chiarissima il concetto di furor michelangiolesco. Volto all'esaltazione della lotta tra gli esseri mitici, l'artista evita qualsiasi attenzione verso una definizione perfetta dal punto di vista anatomico, proponendo invece una composizione dinamica e policentrica.

Barocco- Gianlorenzo Bernini

BAROCCO.. BERNINI BERNINI Bernini è il più acclamato artista della Roma del seicento. Un uomo di bell'aspetto, legato alla corte papale e all'aristocrazia romana; l'artista che forse più di tutti incarna l'ideale dell'arte barocca come teatro, movimento, gioia di vivere. Come già nel '500, anche in Bernini è molto forte la tendenza verso l'antico, in senso non prettamente cronologico, ma stilistico. L' "antico" è lo stile perfetto cui attingere, ma è comunque mediato da Michelangelo, che anche per Bernini rappresenta il punto di riferimento, e precisamente da quell'aspetto di Michelangelo che fu meno apprezzato nelle accademie, ossia l'anticlassicismmo, quello che portò l'artista a scardinare i tradizionali canoni codificati in oltre 2000 anni di storia dell'arte, e che per tale carattere di novità lo fece considerare dai suoi contemporanei come il genio creatore, il genio assoluto. La grande fortuna di Bernini fu legata al fatt

Michelangelo - Introduzione sul Neoplatonismo michelangiolesco

Il neoplatonismo michelangiolesco Michelangelo, considerato da Vasari il più grande artista di tutti i tempi, è uno dei più importanti esponenti della filosofia neoplatonica. Il neoplatonismo michelangiolesco porta l’artista a concepire una struttura del mondo basata su un profondo dualismo che portava all’impossibilità di comprendere la verità assoluta (propria del mondo delle idee), in quanto offuscata dall’eccesso di materia. Tale distinzione netta tra il mondo delle idee e quello sensibile, che impedisce la conoscenza dell’essenza delle cose attraverso la contemplazione dei dati naturali e mondani, può essere colmata solo grazie all’azione dell’artista, unico in grado di superare la mera visione del mondo fenomenologico svelando la verità della forma assoluta. Ciò porta Michelangelo a battere un terreno diverso rispetto a quello tracciato dai grandi artisti neoplatonici del ‘400 (Piero della Francesca e Botticelli), che individuavano nelle forme geometriche le immagini più vici